LEGGE DI BILANCIO 2024: NOVITA’ PER LE IMPRESE
Nuovi fondi per Sabatini, politiche industriali, minori e imprese creative
Entrata in vigore il primo gennaio la Legge di Bilancio 2024 prevede uno stanziamento di circa 24 miliardi di euro per la concessione di incentivi per lavoro, imprese e famiglie.
Fra le misure a sostegno delle imprese le principali riguardano:
Credito d’imposta ZES Unica
- Il comma 249 interviene sul nuovo credito d’imposta “ZES UNICA” specificandone il tetto di spesa autorizzato: 1.800 milioni di euro per l’anno 2024. Il suddetto credito viene riconosciuto per l’acquisto e il leasing di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o da realizzare nella cosiddetta “Zona Unica”, quest’ultima comprende Campania, Puglia, Molise, Calabria, Sicilia, Basilicata, Sardegna e Abbruzzo.
Nuova Sabatini
- Rifinanziamento per la Nuova Sabatini (misura a sostegno agli investimenti in beni strumentali per micro, piccole e medie imprese) per un totale di 100 milioni di euro.
Contratti di sviluppo
Si tratta di sostegni riconosciuti da Invitalia ai grandi progetti di investimenti industriali, turistici, commerciali ed ambientali per una spesa di:
- 190 milioni di euro per l’anno 2024;
- 310 milioni di euro per l’anno 2025;
- 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2030.
Credito d’imposta per attività di trasporto merci
- Stanziamento di 20 milioni di euro per il credito d’imposta in favore delle imprese che effettuano attività di trasporto merci con veicoli pari o superiori alle 7,5 tonnellate;
Fondo per la crescita sostenibile
- Viene incrementata la dotazione del “Fondo per la crescita sostenibile” di 100 milioni di euro per l’anno 2024 e di 220 milioni di euro per l’anno 2025.
Contributi alle imprese dei settori dell‘informazione e dell’editoria
- Il fondo è destinato a incentivare, negli anni 2024 e 2025, gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
Garanzie SACE
- La nuova Legge di Bilancio prevede inoltre che la SACE S.p.A. possa rilasciare fino al 31 dicembre 2029, garanzie a condizioni di mercato, legate a investimenti infrastrutturali e dell’industria (processi di transizione energetica ed economia circolare, mobilità sostenibile, innovazione industriale, tecnologica e digitale delle imprese).
Assunzioni agevolate
- Per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 (anno 2024 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare), sono previsti nuovi incentivi per le nuove assunzioni effettuate da titolari di reddito d’impresa, imprese individuali, società di persone, autonomi esercenti arti e professioni. In particolare, si tratta di un aumento fino al 20% del costo del lavoro dei nuovi assunti ammesso in deduzione (dunque, al 120%), che sale al 30% per chi assume soggetti particolarmente svantaggiati (deduzione del 130%).
(La misura è importante, perché assorbe le precedenti agevolazioni per chi assumeva giovani e donne).
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Legge di Bilancio 2022
Il testo definitivo introduce importanti novità in materia di Fisco e Lavoro
- Nella legge di bilancio 2022, in vigore dall’1 gennaio dopo il via libera della Camera del 30 dicembre 2021 (con l’ennesima fiducia sul maxiemendamento del governo) e la pubblicazione in gazzetta ufficiale, sono state introdotte numerose misure per favorire la competitività del sistema produttivo del Paese. Dal sostegno alle imprese attraverso investimenti legati alla transizione digitale e green alle norme antidelocalizzazioni che puntano a tutelare i lavoratori senza penalizzare gli imprenditori.
A queste misure si affiancano una serie di ulteriori interventi voluti dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per le imprese che intendono investire in Italia o comunque assumere lavoratori dalle aree di crisi.
Ecco le principali misure approvate in via definitiva.
- Incentivi e norma antidelocalizzazioni.
Sono state introdotte misure per i lavoratori di aziende in crisi: un fondo speciale di 100 milioni di euro per favorire il prepensionamento ma anche la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato questi lavoratori. Previste inoltre agevolazioni per l’acquisto di immobili da imprese in crisi. La norma antidelocalizzazione si applicherà alle aziende con più di 250 dipendenti che non risultano in crisi ma che decidono di chiudere una sede, licenziando più di 50 dipendenti.
- Contratti di sviluppo
È stato rifinanziato con 450 milioni di euro lo strumento di politica industriale dei Contratti di sviluppo per agevolare i progetti di investimento a sostegno della competitività.
- Nuova Sabatini e Fondo di Garanzia
In particolare vengono rifinanziati il Fondo di Garanzia PMI per 3 miliardi di euro fino al 2027 e la cosiddetta “Nuova Sabatini” con 900 milioni di euro complessivi dal 2022 al 2026.
- Fondo transizione industriale
E’ stato istituito al Mise il fondo per la transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, che ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo e l’impiego produttivo di materie prime e di materie riciclate.
- Investimenti 4.0 e per internazionalizzazione
Previsto anche un incremento delle risorse a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e la proroga dei crediti d’imposta per investimenti 4.0 in ricerca e sviluppo, transizione ecologica e innovazione tecnologica.
- Patent box
Cambia la disciplina del Patent box, con la diminuzione del reddito d’impresa, che passa dal 90% al 110% delle spese per ricerca e sviluppo per alcune categorie di beni immateriali. Estesa poi al 30 giugno 2022 la possibilità di trasformare le Deferred tax assets (Dta) in crediti di imposta.
- Riforma Irpef e Irap
La riforma delle tasse prevede la creazione di un sistema a 4 aliquote (23%, 25%, 35%, 43%) e nuovo metodo di calcolo delle detrazioni, con il “bonus Renzi” 100 euro che resta per i redditi fino a 15mila euro (primo scaglione Irpef). Il bonus di 1.200 euro l’anno può essere riconosciuto anche per i redditi tra 15mila euro e 28mila euro (secondo scaglione), ma a determinate condizioni.
Tagliata poi l’Irap per imprenditori individuali e professionisti.
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