LE NUOVE REGOLE UE SU NPL RISCHIANO DI AVERE UN IMPATTO NEGATIVO SULL’ECONOMIA ITALIANA RENDENDO PIÙ DIFFICILE OTTENERE PRESTITI E FINANZIAMENTI.
CHIESTA UNA REVISIONE DELLA NORMATIVA E UN RINVIO DELL’ENTRATA IN VIGORE.
Si chiama “calendar provisioning” ed è la normativa della BCE (banca centrale europea) per le coperture dei crediti deteriorati (ossia quei prestiti erogati dalle banche che rischiano di non essere più restituiti, o di esserlo solo in parte, a causa delle difficoltà dei debitori) che, per effetto della pandemia, aumentano a dismisura e rischiano di mettere in crisi le banche. Sono regole nate prima della pandemia che andrebbero riviste infatti, l’introduzione, prevista per gennaio 2021, del nuovo regolamento europeo sui crediti deteriorati, rischia di avere gravi conseguenze sul tessuto economico dell’Italia delle imprese dei risparmiatori e di chi investe. Le nuove regole prevedono che la riclassificazione del credito come “scaduto” scatterà quando un debitore non ripagherà per 90 giorni un ammontare pari all’1% del finanziamento totale (in precedenza era al 5% in Italia) e di almeno 100 euro per le esposizioni al dettaglio (persone fisiche) e di 500 euro per le imprese. Entrambe le condizioni devono verificarsi perché il credito sia contabilizzato come scaduto: in questo caso è richiesto alla banca di mettere da parte più capitale, perché l’esposizione è considerata più rischiosa. E’evidente che con queste regole le banche saranno sempre più rigide nell’erogazione del credito e l’economia, invece di essere sostenuta a causa del Covid, finirà per essere definitivamente strangolata.
Si estende la platea dei cattivi pagatori
Finora le svalutazioni sono state applicate automaticamente nei bilanci bancari solo per crediti in default fino ad aprile 2019. Ampliandone lo spettro, la platea dei cosiddetti cattivi pagatori è inevitabilmente destinata ad allargarsi. Un bel problema per i privati e le Pmi” anche perché il risultato potrebbe essere devastante nel rapporto tra banche e imprese. A questo si aggiunge poi il fatto che l’impatto economico del Covid ha ancora contorni indefiniti. In assenza di interventi pubblici si stima che, a fronte di un’ipotetica riduzione del prodotto interno lordo del 10%, il numero di fallimenti potrebbe crescere fino a 14mila nel 2020 come si legge nell’ultimo rapporto annuale di Bankitalia pubblicato il 29 maggio. E’ essenziale quindi una modifica della disciplina calendar provisioning entro la fine dell’anno, quanto meno, come chiede la stessa ABI, aumentando il tempo di tre mesi e alzando le cifre irrisorie.
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LEASING E NOLEGGIO – Gli ultimi dati sul comparto e andamento del settore.
È stato pubblicato “TO LEASE 2019” il rapporto annuale di Assilea sui dati di leasing e noleggio 2018-19.
- AUMENTA IL PESO DEL LEASING IN ITALIA ED EUROPA
Nel 2018 la dinamica positiva ha interessato tutti i principali comparti portando ad una crescita del peso del leasing sull’economia e sui finanziamenti a medio-lungo termine delle imprese. Il canale dei fornitori (soprattutto nel leasing auto e strumentale) e quello bancario (negli altri) si confermano i canali di vendita prevalenti. A fronte di una diminuzione del numero assoluto di agenti e mediatori, crescono comunque i volumi di leasing da questi intermediati, a conferma di una maggiore efficienza raggiunta da questo canale, soprattutto in specifici segmenti, quali il leasing nautico ed energy.
- GLI UTILIZZATORI
Il mercato italiano del leasing e del noleggio risulta essere molto variegato; negli anni si è sempre più prestata maggiore attenzione a modelli di business basati sulla componente dei servizi, come nei settori del leasing operativo e noleggio a lungo termine e questo ha portato anche ad una ricomposizione dell’offerta sulla base della natura, bancaria e non, degli operatori. Per il 2018 si osserva una crescita diffusa dello stipulato leasing in quasi tutti i settori economici della clientela a differenza dello scorso anno dove la crescita risultava concentrata nelle famiglie consumatrici. Per il 2018 tale settore registra invece una forte diminuzione sia del numero (-11%) che nel valore di contratti (-14%). In linea con l’anno precedente anche per il 2018 risulta in calo l’estero con una diminuzione del 26% del numero e del 16% del valore dei contratti.
La crescita ha caratterizzato tutti gli altri settori, nel dettaglio l’incremento più significativo in numero si presenta nel settore delle società finanziarie +32% mentre per valore dei contratti le amministrazioni pubbliche e le istituzioni senza scopo di lucro hanno registrato la dinamica migliore con un aumento rispettivamente del +30% e +27%. In controtendenza rispetto allo scorso anno risultano in crescita sia in numero che in valore anche le famiglie produttrici e gli artigiani. Rispetto allo stipulato leasing totale la quota maggiore resta appannaggio delle società non finanziarie che pesano per l’83,1% con un incremento rispetto allo scorso anno pari a 0,8 p.p.. La “fetta” che ha registrato la diminuzione più significativa è stata quella delle famiglie consumatrici che è scesa al 5,6% con un calo di 1,3 p.p. mentre il resto dello stipulato si è ripartito secondo percentuali in linea rispetto allo scorso anno con un leggero aumento del peso delle famiglie produttrici e degli artigiani che sono aumentati rispettivamente di 0,2 p.p. e 0,3 p.p. Rimane al di sotto dell’1% l’importanza della clientela appartenente alle società finanziarie, istituzioni senza scopo di lucro, amministrazioni ed estera.
La distribuzione dello stipulato tra i principali settori di attività economica della clientela leasing non mostra variazioni significative delle quote ed evidenzia, in linea con lo scorso anno, il peso prevalente delle attività manifatturiere (33,7%) seppure con una diminuzione nel 2018 di 2,6 p.p. e una contrazione degli investimenti superiore a 50 milioni di euro. Risulta in aumento rispetto al 2017 la quota sia del commercio all’ingrosso e al dettaglio, che raggiunge il 14,2%, sia quella delle attività di trasporto e magazzinaggio (14,7%). Queste ultime registrano un aumento degli investimenti di oltre 200 milioni di euro, in linea con gli incentivi di cui alla Nuova Sabatini ordinaria e Superammortamento che per il 2018 hanno consentito la ripresa degli investimenti e del leasing soprattutto verso il settore del trasporto merci. Si evidenzia un ulteriore incremento anche per le attività professionali, scientifiche e tecniche che aumentano di oltre 150 milioni di euro, e per i servizi di informazione e comunicazione, con una crescita del 38%.
- DINAMICHE REGIONALI
Nel 2018 il leasing ha supportato la crescita più accelerata degli investimenti al Sud, con una dinamica dello stipulato a due cifre. Nel Nord Ovest si è osservata una crescita particolarmente importante nel Piemonte. Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna si confermano al primo posto per stipulato sia sul totale che nei principali comparti del leasing. Alto il peso di Lazio, Campania e Toscana nel comparto delle rinnovabili. Il 38% del leasing a imprese manifatturiere si concentra nel Nord Ovest. In Trentino Alto Adige ed in Campania il leasing ha rivolto importanti finanziamenti al settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche.
- LEASING STRUMENTALE – FINANZIARIO E OPERATIVO –
È proseguita anche nel 2018 la crescita del leasing di beni strumentali. La dinamica è stata positiva sia per il prodotto del leasing finanziario che per quello del leasing operativo (privo di opzione finale d’acquisto). Migliore la performance degli operatori esteri, la cui quota di mercato ha superato quella degli operatori italiani. Migliori anche le performance delle società di natura non bancaria (commerciali) nello specifico segmento del leasing operativo. Mentre i beni del comparto ICT si confermano al primo posto per numero di contratti stipulati, oltre il 15% dei volumi di leasing strumentale dell’anno ha riguardato i macchinari per l’edilizia.
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FINANZA AGEVOLATA – CREDITO D’IMPOSTA PUBBLICITA’ 2018
E’ possibile presentare le domande fino al prossimo 22 ottobre.
SOGGETTI BENEFICIARI
Possono beneficiare del credito d’imposta:
- i soggetti titolari di reddito d’impresa
- i titolari di lavoro autonomo
- gli enti non commerciali
che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, il cui valore complessivo superi di almeno l’1% gli investimenti effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione (per stesso mezzo di informazione si intende la tipologia di canale informativo: stampa/emittenti radio-televisive). Nel caso di investimenti pubblicitari su entrambi i mezzi di informazione, l’incremento relativo all’investimento pubblicitario per il quale si chiede il credito d’imposta è verificato e calcolato distintamente in relazione ai due mezzi informativi, in ragione dei rispettivi incrementi percentuali.
AGEVOLAZIONE CONCEDIBILE
Il credito d’imposta è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, PMI e start-up innovative.
Il credito d’imposta liquidato potrà essere inferiore a quello richiesto nel caso in cui l’ammontare complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l’ammontare delle risorse stanziate.
INVESTIMENTI AMMISSIBILI
Sono ammissibili al credito d’imposta gli investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, effettuati dal 1° gennaio 2018, il cui valore superi di almeno l’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente (investimenti incrementali). In sede di prima attuazione, sono agevolabili anche gli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line, effettuati dal 24 giugno al 31 dicembre 2017, purché il loro valore superi almeno dell’1% l’ammontare degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nel 2016.
MODALITÀ DI ACCESSO ALL’AGEVOLAZIONE
Per l’anno in corso:
• la comunicazione telematica deve essere presentata a partire dal 22 settembre e fino al 22 ottobre 2018;
• per gli investimenti incrementali effettuati dal 24 giugno al 31 dicembre 2017 la comunicazione va effettuata in modo separato.
Dovrà poi seguire apposita rendicontazione dei costi effettivamente sostenuti.
CUMULO CON ALTRE AGEVOLAZIONI
Il credito d’imposta è alternativo e non cumulabile, in relazione a medesime voci di spesa, con ogni altra agevolazione prevista da normativa statale, regionale o europea.
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In Puglia Minibond per le piccole e medie imprese
Un nuovo strumento per favorire il credito delle piccole e medie imprese pugliesi: i Minibond.
Lo strumento mette a disposizione delle piccole e medie imprese un volume di risorse da 80 milioni di euro complessivi ripartiti in due avvisi da 40 milioni l’uno.
L’uscita del primo avviso è prevista ad ottobre e già entro il primo semestre del 2019 le piccole o medie imprese potrebbero emettere bond (si prevede un taglio medio di 3 milioni di euro) che sarebbero inseriti in un portafoglio con un volume complessivo di circa 100 milioni di prestiti obbligazionari.
L’emissione dei bond sarà resa possibile grazie a risorse finanziarie rese disponibili dalla Regione Puglia, attraverso Puglia Sviluppo, e da investitori istituzionali che intendono sostenere il progetto.
I dettagli del Minibond Puglia
Lo strumento sostiene le imprese con sedi operative in Puglia che hanno le potenzialità per emettere obbligazioni, favorendo la disintermediazione creditizia attraverso il ricorso al mercato di capitali.
Lo scopo del Fondo è consentire alle imprese pugliesi di finanziare i propri piani di investimento aziendale attraverso l’emissione di bond, ossia di strumenti finanziari obbligazionari.
Lo strumento è attuato attraverso la logica di portafoglio ed ha la finalità di rendere disponibili alle imprese pugliesi risorse finanziarie destinate all’’emissione delle obbligazioni (bond di nuova emissione) con l’apporto di risorse finanziarie rese disponibili dalla Regione Puglia, attraverso Puglia Sviluppo, e dagli investitori istituzionali che manifesteranno il proprio interesse a sostenere il progetto.
L’emissione dei Bond deve essere destinata alla realizzazione di investimenti in attivi materiali ed immateriali e al sostegno dell’attivo circolante, legato ad attività di sviluppo o espansione come quelle in ricerca e sviluppo.
La Regione Puglia interverrà in tre modi:
- Attraverso la garanzia di portafoglio, che fornisce una copertura del rischio delle prime perdite del Fondo Minibond;
- Il conferimento di una dotazione finanziaria come coinvestimento per la sottoscrizione dei bond da parte degli investitori istituzionali;
- Sovvenzioni dirette erogate per la copertura parziale delle spese sostenute dalle Pmi per l’emissione dei bond.
Per saperne di più
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Voucher fiere: 5milioni di euro dalla Regione Puglia
Workshop di presentazione del bando il 12 settembre 2018 presso la Fiera del Levante di Bari.
Bando
La Regione Puglia mette a disposizione delle imprese che attivano progetti per aprirsi ai mercati esteri un plafond di risorse pari a 5milioni di euro, fondi erogati attraverso il “Bando per l’erogazione di voucher a favore dei processi di internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese pugliesi – Voucher fiere 2018″.
Il bando è finalizzato a favorire l’ingresso nei mercati internazionali delle attività imprenditoriali locali, beneficiarie di sostegno economico per coprire le spese necessarie per prendere parte a fiere ed eventi.
Workshop
Per illustrare alle imprese i dettagli del bando, inoltre, Unioncamere Puglia organizza un workshop in programma mercoledì 12 settembre 2018 presso il Padiglione 110 della Fiera del Levante.
Possono partecipare le imprese attive sui mercati internazionali, le associazioni di categoria, i professionisti e gli ordini professionali, i Comuni.
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Credito d’imposta pubblicità 2018
Finalmente operativo il credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali, ossia il cosiddetto “Bonus pubblicità”
Sulla Gazzetta Ufficiale del 24 luglio è stato, infatti, pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con le disposizioni applicative del provvedimento.
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Iper-ammortamento al restyling
Con la circolare Mise del 1 agosto facilitato l’accesso per i beni semplici.
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