Lessee pre e post COVID-19: effetti dell’emergenza sanitaria sulla clientela e sul mercato del leasing
Le imprese della clientela leasing nel 2019
(Rapporto annuale Assilea 2019/2020)
È aumentato dell’8% il numero di imprese che nel 2019 hanno fatto ricorso al leasing. È cresciuto il leasing ai settori dell’agricoltura, energy e utilities, delle costruzioni; guardando più nel dettaglio osserviamo crescite importanti anche nel leasing alla distribuzione, nell’elettrotecnica e informatica, nell’informazione e intrattenimento. In sensibile crescita il numero dei contratti destinati al settore della gestione dei porti.
Ecco i primi 15 settori della clientela leasing per crescita del numero di imprese che hanno stipulato contratti di leasing 2019 vs 2018
Per quanto riguarda le classi dimensionali tra i lessee del 2019 le più diffuse sono le microimprese (società con fatturato inferiore a 2 milioni di euro) e le piccole imprese (con fatturato compreso tra i 2 e i 10 milioni di euro) con oltre l’85% dei contratti stipulati. Le imprese di media dimensione (con fatturato tra i 10 e i 50 milioni di euro) e le grandi (fatturato superiore a 50 milioni di euro) raggiungono insieme il 14,3% dei contratti.
Quale potrebbe essere l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla clientela leasing?
In una situazione precedente allo shock del Covid-19 (fine 2019), in base al Cerved Group Score tra le imprese della clientela leasing la percentuale di aziende posizionata nell’area di rischio era del 7,7%, un valore ampiamente inferiore rispetto a quello italiano (14,6%), con il 35,9% di imprese in area di vulnerabilità e il 56,4% delle imprese della clientela solide o solvibili (contro il 53,7% a livello nazionale).
Come varieranno questi dati post emergenza?
In uno scenario pessimistico, che prevede la fine dell’emergenza Covid-19 soltanto a fine anno, la percentuale di imprese rischiose fra la clientela leasing potrebbe raddoppiare, pur con incidenze differenti nelle diverse classi dimensionali e nei diversi settori. In base ad una simulazione sui bilanci delle imprese, nei prossimi mesi il numero di lessee che potrebbero non disporre della liquidità necessaria per proseguire l’attività supererebbe le 16mila unità (il 28,1% delle 60 mila società di capitale analizzate che hanno fatto ricorso al leasing).
Le risorse da impiegare per evitare il default di tali imprese ammonterebbero a 14 miliardi, dei quali 6 miliardi di euro da iniettare per far fronte ad un eventuale perdurare dell’emergenza dopo giugno.
Ricordiamo però che, se da un lato il peggioramento delle condizioni di rischiosità potrebbe rendere meno agevole e più costoso l’accesso al leasing, dall’altro la maggiore flessibilità delle forme di organizzazione aziendale imposta dalla crisi (es. smart working) potrebbe spingere verso una sua più diffusa adozione soprattutto nell’ambito strumentale e immobiliare.
Si tratta di dinamiche e scenari nuovi che approfondiremo nei prossimi mesi a seconda dell’ambito operativo, delle specificità settoriali e delle diverse caratteristiche delle aziende.
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LEASING E NOLEGGIO – Gli ultimi dati sul comparto e andamento del settore.
È stato pubblicato “TO LEASE 2019” il rapporto annuale di Assilea sui dati di leasing e noleggio 2018-19.
- AUMENTA IL PESO DEL LEASING IN ITALIA ED EUROPA
Nel 2018 la dinamica positiva ha interessato tutti i principali comparti portando ad una crescita del peso del leasing sull’economia e sui finanziamenti a medio-lungo termine delle imprese. Il canale dei fornitori (soprattutto nel leasing auto e strumentale) e quello bancario (negli altri) si confermano i canali di vendita prevalenti. A fronte di una diminuzione del numero assoluto di agenti e mediatori, crescono comunque i volumi di leasing da questi intermediati, a conferma di una maggiore efficienza raggiunta da questo canale, soprattutto in specifici segmenti, quali il leasing nautico ed energy.
- GLI UTILIZZATORI
Il mercato italiano del leasing e del noleggio risulta essere molto variegato; negli anni si è sempre più prestata maggiore attenzione a modelli di business basati sulla componente dei servizi, come nei settori del leasing operativo e noleggio a lungo termine e questo ha portato anche ad una ricomposizione dell’offerta sulla base della natura, bancaria e non, degli operatori. Per il 2018 si osserva una crescita diffusa dello stipulato leasing in quasi tutti i settori economici della clientela a differenza dello scorso anno dove la crescita risultava concentrata nelle famiglie consumatrici. Per il 2018 tale settore registra invece una forte diminuzione sia del numero (-11%) che nel valore di contratti (-14%). In linea con l’anno precedente anche per il 2018 risulta in calo l’estero con una diminuzione del 26% del numero e del 16% del valore dei contratti.
La crescita ha caratterizzato tutti gli altri settori, nel dettaglio l’incremento più significativo in numero si presenta nel settore delle società finanziarie +32% mentre per valore dei contratti le amministrazioni pubbliche e le istituzioni senza scopo di lucro hanno registrato la dinamica migliore con un aumento rispettivamente del +30% e +27%. In controtendenza rispetto allo scorso anno risultano in crescita sia in numero che in valore anche le famiglie produttrici e gli artigiani. Rispetto allo stipulato leasing totale la quota maggiore resta appannaggio delle società non finanziarie che pesano per l’83,1% con un incremento rispetto allo scorso anno pari a 0,8 p.p.. La “fetta” che ha registrato la diminuzione più significativa è stata quella delle famiglie consumatrici che è scesa al 5,6% con un calo di 1,3 p.p. mentre il resto dello stipulato si è ripartito secondo percentuali in linea rispetto allo scorso anno con un leggero aumento del peso delle famiglie produttrici e degli artigiani che sono aumentati rispettivamente di 0,2 p.p. e 0,3 p.p. Rimane al di sotto dell’1% l’importanza della clientela appartenente alle società finanziarie, istituzioni senza scopo di lucro, amministrazioni ed estera.
La distribuzione dello stipulato tra i principali settori di attività economica della clientela leasing non mostra variazioni significative delle quote ed evidenzia, in linea con lo scorso anno, il peso prevalente delle attività manifatturiere (33,7%) seppure con una diminuzione nel 2018 di 2,6 p.p. e una contrazione degli investimenti superiore a 50 milioni di euro. Risulta in aumento rispetto al 2017 la quota sia del commercio all’ingrosso e al dettaglio, che raggiunge il 14,2%, sia quella delle attività di trasporto e magazzinaggio (14,7%). Queste ultime registrano un aumento degli investimenti di oltre 200 milioni di euro, in linea con gli incentivi di cui alla Nuova Sabatini ordinaria e Superammortamento che per il 2018 hanno consentito la ripresa degli investimenti e del leasing soprattutto verso il settore del trasporto merci. Si evidenzia un ulteriore incremento anche per le attività professionali, scientifiche e tecniche che aumentano di oltre 150 milioni di euro, e per i servizi di informazione e comunicazione, con una crescita del 38%.
- DINAMICHE REGIONALI
Nel 2018 il leasing ha supportato la crescita più accelerata degli investimenti al Sud, con una dinamica dello stipulato a due cifre. Nel Nord Ovest si è osservata una crescita particolarmente importante nel Piemonte. Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna si confermano al primo posto per stipulato sia sul totale che nei principali comparti del leasing. Alto il peso di Lazio, Campania e Toscana nel comparto delle rinnovabili. Il 38% del leasing a imprese manifatturiere si concentra nel Nord Ovest. In Trentino Alto Adige ed in Campania il leasing ha rivolto importanti finanziamenti al settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche.
- LEASING STRUMENTALE – FINANZIARIO E OPERATIVO –
È proseguita anche nel 2018 la crescita del leasing di beni strumentali. La dinamica è stata positiva sia per il prodotto del leasing finanziario che per quello del leasing operativo (privo di opzione finale d’acquisto). Migliore la performance degli operatori esteri, la cui quota di mercato ha superato quella degli operatori italiani. Migliori anche le performance delle società di natura non bancaria (commerciali) nello specifico segmento del leasing operativo. Mentre i beni del comparto ICT si confermano al primo posto per numero di contratti stipulati, oltre il 15% dei volumi di leasing strumentale dell’anno ha riguardato i macchinari per l’edilizia.
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