Nel 2011 Monti pone un tetto massimo per i pagamenti in contanti di mille euro, nel 2016 Renzi lo porta a 3 mila euro, oggi? La nuova soglia al di sopra della quale non si può andare è di 2 mila euro, a partire dal prossimo 1° luglio (che scenderanno a mille il 1° gennaio 2022). Pena una sanzione molto salata che può arrivare fino a 50 mila euro per operazione.
LO SCOPO
Si tratta di un’operazione che non ha nulla a che vedere con la pandemia che ha colpito il nostro Paese, anzi, il boom delle vendite online durante il lockdown ha contribuito alla tracciabilità dei pagamenti.
Lo strumento era già stato previsto dal decreto n. 124/2019, collegato alla Legge di Bilancio, con il fine di contrastare l’evasione fiscale in maniera più efficace.
I SOGGETTI
Il limite per il pagamento in contanti riguarda sia chi riceve il denaro, sia chi effettua l’esborso, includendo anche le donazioni e i prestiti, anche se fatti tra famigliari ma escludendo i versamenti e i prelievi fatti sul proprio conto corrente (perché non essendo trasferimento di denaro tra soggetti diversi non ha limiti e non incorre in sanzioni) e i pagamenti rateizzati.
LE SANZIONI
Le sanzioni previste per il superamento del limite sono le seguenti:
- Fino a 250.000 la sanzione va da un minimo di 2.000 a un massimo di 50.000 euro per le parti contraenti;
- oltre i 250.000 euro, la sanzione va da 15.000 a 250.000 euro.
Per i professionisti obbligati alla segnalazione in entrambi i casi la sanzione va da 3.000 a 15.000 euro.