E per il 2018 le aspettative prevedono un costante trend positivo.
I mini-bond, intesi come titoli di debito emessi da società cooperative, quotate e non, alternativi al credito bancario, hanno consolidato nel 2017 lo sviluppo costante iniziato nel 2012 in risposta alle difficoltà causate dalla crisi finanziaria.
Stando alle cifre esposte nella quarta edizione del Rapporto italiano sui mini-bond, presentato dall’Osservatorio omonimo della School of Management del Politecnico di Milano, il valore nominale dei mini-bond è arrivato a superare in 5 anni i 16,9 miliardi di euro, 2,9 miliardi considerando solo le emissioni fatte da Pmi (e 3,2 valutando esclusivamente quelle inferiori ai 50 milioni).
La ricerca ha identificato 326 imprese che da novembre 2012 al 31 dicembre 2017 hanno collocato mini-bond in Italia, per un totale di 467 emissioni, ben 398 delle quali con importo sotto i 50 milioni di euro.
Solo lo scorso anno le emittenti sono state 137, 130 delle quali si sono affacciate sul mercato per la prima volta, con un significativo aumento rispetto all’anno precedente.
Il fatturato delle imprese emittenti è molto variabile: nel 34% dei casi è compreso fra 10 e 50 milioni di euro, ma 76 società hanno un fatturato inferiore ai 10 milioni. Nel 2017 è raddoppiato il numero di emittenti con fatturato compreso fra i 100 e i 500 milioni.